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Salina

La natura in un seno di donna

L'antica Didyme, dal greco "gemelli", in quanto costituita da due vulcani gemelli, che visti da lontano ricordano un sensuale seno femminile; si tratta del Monte dei Porri, geologicamente più recente, alto 860 mt. e dell'antico Fossa delle Felci, che con i suoi 962 mt. è la vetta più elevata dell'intero arcipelago, oggi Riserva Naturale Integrata. Salina è una piacevole oasi di verde nel centro del Tirreno Meridionale, ricca d'acqua dolce e con veri e propri boschi di castagni, pioppi ed altre specie arboree della macchia mediterranea, che solitamente si incontrano a latitudini superiori.
Salina è un'isola fertile, la patria del Malvasia, il cui recupero è dovuto a Carlo Hauner, artista bresciano di origine boema, un uomo innamorato a prima vista di Salina, dopo averla scoperta da semplice turista nel 1963, fino al punto di stabilirvisi nel 1970, abbandonando la sua professione di grafico; succede alle Eolie. Hauner è morto nella sua Salina nel 1996, ma l'attività dell'azienda agricola da lui fondata è continuata tuttora dagli eredi. E' soprattutto merito suo se è stato recuperato il marchio D.O.C. del Malvasia di Salina, un vino dolce dal sapore delizioso, ottenuto mediante l'essiccazione e la successiva pigiatura delle uve prodotte dai vigneti locali; chi ha il privilegio di assaggiarlo non si stupisce se fin da tempi remoti, il Malvasia veniva definito il "nettare degli dei".
 
 
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