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News & Events - Page 4

 

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FIRST 35 ELETTA BARCA DELL’ANNO IN FRANCIA!

Richiestissimo dai clienti durante i saloni autunnali, il nuovo FIRST 35 viene oggi riconosciuto da una giuria di professionisti della nautica come la miglior barca dell’anno in FRANCIA.
"Coerenza della barca con il programma annunciato" : questo è ciò che emerge dai commenti della giuria che aveva riunito Voile Magazine alla Rochelle! Un First con un carattere deciso ed una silhouette allo stesso tempo aggressiva e accattivante: un’ottima promessa di performance per raggiungere i gradini più alti del podio.!La giuria ha apprezzato anche la delicatezza del timone insieme alla sua precisione, ergonomia del pozzetto per le manovre in equipaggio, oltre alla coerenza degli interni per un programma che può spaziare dalla crociera alle regate. Un dettaglio che ha conquistato il pubblico: il sistema delle doppie porte d’entrata nella cabina di prua, insieme al tavolo del quadrato girevole. Questo elemento che migliora la percezione dei volumi ha piacevolmente sorpreso tutti!
 
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Invernali: Stretto

Messina- Hakuna Matata (Sun Odissey 35) di Iero e Zahir (Comet 45) di Scuderi si aggiudicano le prime due regate dell’XI Campionato Invernale dello Stretto. A causa del maltempo che ha reso impossibile l’inizio del campionato il 25 gennaio con una regata su percorso a bastone posto sulla costa messinese, la prima regata si è svolta il 7 febbraio sul percorso costiero che da Messina ha portato le imbarcazioni a Milazzo. La regata è stata caratterizzata da vento da sud di intensità 20-25 nodi. Il Comitato di regata, all’inizio in
difficoltà per le cattive condizioni del mare che non permettevano l’uscita a mare del gommone posa boe, posizionava la partenza di fronte alla sede della Lega Navale in contrada Grotte. Una volta partite le imbarcazioni dovevano disimpegnarsi, doppiando una boa posta a sud, per porsi in rotta per uscire dallo Stretto. Superato Capo Peloro il vento tendeva a ruotare a Ovest mantenendosi intorno ai 20 nodi d'intensità. La regata veniva dominata da Zahir che però a cinque miglia dall’arrivo a Milazzo incappava in delle zone con poco vento e veniva superato da varie imbarcazioni.

Hakuna Matata riusciva ad approfittare della situazione vincendo, in tempo compensato, la prima regata dell’invernale dello Stretto. Secondo si piazza Mizar (First 31.7) di Pollicino ed Elifly (First 36.7) di Repici. Il giorno dopo si replica sul percorso Milazzo-Portorosa, il vento in partenza di quindici nodi soffia da Ovest-Nord-Ovest, le imbarcazioni dopo la partenza sono obbligate ad eseguire un disimpegno posto proprio di fronte al Tennis e Vela di Milazzo e successivamente sotto spi si dirigono verso il Capo. Il vento rinforza sino
a venti-venticinque nodi e vista la direzione che resta costante il bordo per raggiungere Portorosa è di bolina larga. Questa volta Zahir non sbaglia e si aggiudica la prova con un discreto distacco in tempo compensato su Mizar e Hakuna Matata.
La prossima regata sulle boe a Portorosa il 22 febbraio.

L’XI Campionato d’Altura dello Stretto è organizzato da:
Sport Velico della Marina Militare - Sezione Velica di Messina; Circolo del Tennis e della Vela di Messina; Lega Navale Italiana - Sezione. di Messina; Associazione Motonautica e Velica Peloritana; Nuovo Circolo del Tennis e della Vela di Milazzo; Circolo Nautico Reggio di Reggio Calabria; Reggio Calabria Yachting Club.
e sponsorizzata da : Comet – Marina del Nettuno, Marina di Portorosa, Columbus Yachting Messina concessionaria Benetau per Messina e Provincia, Caffè Barbera.
www.messina-beneteau.it info@messina-beneteau.it
 
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Vendee Globe: il trionfo di Desjoyeaux a Les Sables

Les Sables d’Olonne-
Michel Desjoyeaux, skipper di Foncia, ha tagliato la linea d'arrivo del
Vendée Globe, alle 15h 11’ 08’’ UTC (le 16:11 in Italia) di oggi,
davanti a Les Sables d’Olonne, la sua seconda vittoria nel giro del
mondo in solitario, senza assistenza e senza tappe. 84 giorni, 3 ore e
9 minuti in mare: migliora di quasi tre giorni il precedente record, nonostante il percorso allungato di 1.200 miglia a causa delle porte
dei ghiacci. Nonostante, soprattutto, le 40 ore di ritardo iniziale
dovute al suo ritorno al porto di partenza. Magistrale, splendida:
l’ultima lezione in data di quello che viene soprannominato il
Professore non è soltanto velica o sportiva, ma umana. In sintesi dice:
non abbandonare mai, crederci sempre e andare fine in  fondo.

Nella sezione video del nostro sito, le immagini di Foncia mentre taglia la linea d'arrivo oggi a Les Sable d'Olonne. Clicca:
www.farevela.net/video-annunci-di-vela-farevelatv.asp



Le ultime miglia di Foncia, scortato dai mezzi dell'organizzazione. Foto Vendee Globe



Che abbia avuto quel pizzico di fortuna o non l’abbia avuta è questione
retorica. La fortuna in mare assume un senso diverso. In questa
edizione marcata dai ritiri, nessuno è stato risparmiato. Nella flotta
ridotta a più della meta, è il primo a considerarsi “miracolato”. Le
sue fortune di mare, quindi i suoi incidenti, le ha avute come tutti.
Quel giorno di Natale, quando si rompe il meccanismo del timone di
sinistra, la sua regata è in bilico. Ma continua perché la soluzione
c’è, perché la trova e perché regge fino alla fine.



Sul prossimo numero di Fare Vela, analizzeremo in dettaglio la regata
di Desjoyeaux e della sua barca, Foncia.
Intanto, ecco un ritratto del
Professore, Monsieur Desjoyeaux, il più titolato tra gli specialisti
delle regate in solitario.



Desjoyeaux a Les Sables atteso da una folla enorme. Foto Vendee Globe



Monsieur Desjoyeaux

Due Vendée Globe (su due partecipazioni), tre vittorie nella Solitaire
du Figaro (monotipo di 10 metri), Rhum e Ostar con il trimarano Orma di
60’ rispettivamente nel 2002 e 2004, Jacques Vabre (su monoscafi 2007).
Quando gli viene detto che ha vinto tutto e su tutte le barche,
Desjoyeaux rettifica: “non ho vinto la Mini Transat”. Quella del 91 su
un prototipo per il quale introduce canting keel e bompresso pivotante.
La vittoria era alla sua portata ma fu tradito da un'avaria al timone.
Si definisce volentieri “animale marino”, felice di essere in mare, a
fare il suo mestiere “in vacanza ma sempre a imparare.”  Ci mancherebbe
altro, quando nasci settimo e ultimo figlio in una famiglia che ha
partecipato alla creazione del centro velico di Les Glénans, dove si
usano derive e qualsiasi altro tipo di barca come da altri bici o
motorini. Insieme al fratello Hubert, titolare del cantiere Cdk (uno
dei cantieri che ha costruito più multiscafi e monoscafi 60’,
ovviamente tutti quelli di Michel), sviluppa sin dall’infanzia un gusto
particolare per la tecnica e la costruzione. Come tanti altri
navigatori della sua generazione, compie i primi passi in oceano
imbarcandosi sulle barche di Eric Tabarly.



Passa una prima estate su Pen Duick VI alla fine degli Anni ’70, poi
partecipa alla Whitbread sul maxi Cote d’Or.  Poi il percorso
“tradizionale”: l’era dei Formula 40 (Anni ’80), il monotipo Figaro, la
Mini Transat, i 60’. Con il successo che sappiamo. Partecipa anche ai
primi voli dell’Hydroptère nel ’96.

Ha sempre avuto un approccio scientifico ai problemi.
Professionalizzandosi, la vela in solitario diventa sempre più lavoro
di squadra. Desjoyeaux se ne accorge e fonda alla fine degli Anni ’90
la scuderia Mer Agitée. Proprio per creare le sinergie e circondarsi di
competenze che permettano di andare avanti migliorando ogni minimo
dettaglio. Sia sul piano umano, sia sul piano tecnico: una delle sue
frasi preferite è “il monotipo fa crescere gli skipper, le classi Open
i progettisti”. Lui frequenta e vince nei due mondi. La prima grande
vittoria del team Mer Agitée è il Vendée Globe 2000/01, la
progettazione in collaborazione con il Gruppo Finot di Prb. Quattro
anni dopo, ha lasciato le chiavi della stessa barca, ampiamente
trasformata e ottimizzata, al suo ex preparatore, Vincent Riou. Nuova
vittoria. L’ex Prb diventato oggi il Roxy dell’inglese Samantha Davies
è ancora qui nel top 5 e il percorso della giovane navigatrice inglese
somiglia molto a quello che aveva realizzato Sébastien Josse quattro
anni fa quando era secondo skipper del team…Mer Agitée. 



“La vela è uno sport meccanico e in qualsiasi sport meccanico ci sono
defaillance e rottura. Fa parte del gioco.” Altra massima spesso
ripetuta da Desjoyeaux. Sull’altro versante sportivo, quello umano, non
ci sono miracoli: lavoro e allenamento. Inverno 2006/07 e primavera.
L’Imoca 60’ Foncia è in gestazione sotto la supervisione di Desjoyeaux.
I disegni originali mandati dallo studio di Farr Yacht Design sono
modificati dagli ingegneri del team prima di iniziare la costruzione.
Desjoyeaux si allena. Sui Figaro, insieme agli allievi del Pole
Finisterre Course Au Large di Port La Foret. Un centro di allenamento
sportivo per atleti di alto livello come ne esistono per altri sport e
per le classi olimpiche. In acqua esercitazioni, partenze, manovre,
percorsi ridotti, speed test. A terra stage meteo (quelli dello
stregone Jean Yves Bernot), preparazione fisica e mentale, gestione del
sonno, dell’alimentazione.



Estate 2007: Foncia è quasi pronto al varo e Desjoyeaux vince la sua
terza Solitarie du Figaro. Dal gradino più alto del podio dà
gentilmente del “segaiolo” a metà della flotta perché sul podio e nei
primi posti vede soltanto quelli che con lui si sono allenati
d’inverno. L’ultimo anno è interamente dedicato alla messa a punto di
Foncia, “barca ben nata”, subito performante. E riprendono gli
allenamenti diretti da Christian Le Pape, a Port la Foret, a due passi
della sua casa. Come sui Figaro: stesse esercitazioni, stesse manovre
ripetute fino alla nausea, stesse prove di tutte le configurazioni di
vele. Raccogliere i dati, analizzare, scegliere.

“Un Vendée Globe si vince a terra” aveva detto Desjoyeaux. In questa
sua vittoria, non ci sono miracoli, ma solo lavoro e tanta passione.




Desjoyeaux in trionfo all'arrivo. Foto Vendee Globe

Le prime dichiarazioni di Michel Desjoyeaux dopo 83 giorni di mare, tra cui 47 in testa di questo Vendée Globe che ha vinto per la seconda volta

Occhi rossi, l’emozione dipinta sul viso e qualche ruga in più all’angolo degli occhi.

“E’ incredibile, una storia troppo bella. C’è stato un piccolo raggio
di sole proprio quando ho tagliato la linea. Non riesco a realizzare
sono due mesi che non riesco a realizzare. Non mi sono mai chiesto se
era possibile tornare sul gruppo di testa. Ho pensato a far camminare
la barca al mio meglio. E’ andato tutto bene dall’inzio, avevo detto
che per l’80 per cento questa regata si vince prima ed è stato così. Il
20 per cento restante l’ho vissuto lavorando duro, facendomi male anche
ma non troppo. Anche il 25 dicembre ho pensato solo ad andare avanti.
E’ una regata dura, durissima, è la più dura è normale che non
arriviamo tutti all’arrivo."

La festa può cominciare.



ore 13- Previsto per le ore 16
di oggi, l'arrivo trionfale di Michel Desjoyeaux su Foncia verrà
ritramesso in diretta su internet. Le ultime miglia, il taglio della
linea, la risalita del canale di Port Olona, il ritrovo della famiglia
e della della folla tornata in massa sui moli 84 giorni dopo la
partenza, le prime dichiarazioni del vincitore. Brividi garantiti. La
sua è qualcosa in più di una seconda vittoria personale, è la terza
della sua scuderia, Mer Agitée. Chiaro che i primi ringraziamenti
saranno per i membri del suo shore team. di questo e di altro,
parleremo nel prossimo post.

www.teamfoncia.com

www.vendeeglobe.org

Fonte: Farevela.net
www.vendeeglobe.org
 
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Louis Vuitton Series: Damiani Italia raddoppia, Ben Ainslie dà spettacolo

Auckland, Nuova Zelanda- Ben Ainslie, il fuoriclasse della vela mondiale, lascia il segno sulle Louis Vuitton Pacific Series battendo niente meno che il defender Alinghi in un appassionante match. Il nuovo team inglese, Teamorigin, con appunto l’asso Ben Ainslie (tre ori e un argento olimpici) al timone, oggi ha ridimensionato il potere della svizzera Alinghi, proprio in partenza. È stato questo lo scalpo più importante fino ad oggi visto nel Waitemata Harbour, quando Ainslie ha portato Alinghi fuori dalla linea 1 secondo troppo presto. All’inseguimento di TEAMORIGIN, nel lato di poppa Alinghi ha beneficiato di un vento più favorevole ed è riuscita quasi a dimezzare il gap, ma non sono mai riusciti ad entrare in regata.



Manca poco allo start tra Alinghi e TeamOrigin. per il defender della Coppa America, però, ci sarà un anticipo di un secondo fatale per l'esito della regata. Foto LVPS

Dopo le regate, il kiwi Mike Sanderson, direttore del team inglese, ha detto: “Ben ha fatto un fantastico lavoro, dando loro una piccola spinta. Per loro è stato abbastanza difficoltoso rimanere dentro la linea di partenza”. Sanderson conosce l’esperienza del team due volte vincitore della Coppa America ed ha sottolineato che gli svizzeri hanno stabilito un punto di riferimento nella versione 5 delle barche AC. “Dobbiamo ancora fare molto strada”. Ha aggiunto.

Si preannunciava una bella sfida tra Damiani Italia Challenge e i francesi di Pataugas K-Challenge, tutti e due in cerca del loro secondo punto. Dopo un po’ di schermaglie, sono partiti entrambi in velocità al centro della linea. Gli italiani hanno tenuto saldamente la posizione sottovento, che hanno trasformato inizialmente in un piccolo vantaggio, poi c’è stato un bel duello di virate con gli italiani che hanno girato la prima boa in vantaggio. I francesi si sono però allungati nella poppa ed hanno superato gli italiani. La svolta nella seconda bolina, con Vasco Vascotto, tattico degli italiani, in bello spolvero. Alla fine sono
stati 45 i secondi di vantaggio per Damiani Italia.

Nonostante le buone intenzioni, non è stata la giornata di China Team nel Waitemata Harbour, confronto l’esperienza e la furbizia di BMW Oracle Racing. Con Russell Coutts al timone, BMW Oracle ha tenuto il controllo del campo di regata fin dall’ingresso delle due barche nel box di partenza. China Team, con Ian Williams al timone, ha preso una penalità 1 minuto prima dell’inizio della regata per aver strambato troppo vicino agli americani. Il match si è ulteriormente compromesso quando il gennaker di China Team è esploso. 1m 28s il ritardo finale.

Nulla da fare, invece, per il match tra Shosholoza e Luna Rossa. Prima la regata è stata ritardata a causa della rottura del foil dello strallo di prua su NZL 92, la barca che era stata assegnata a Shosholoza. Il team sudafricano non è stato in grado di tirare sui il genoa e la barca è stata riportata a terra per le riparazioni. Le operazioni sono iniziate subito e puntavano a riparare la barca in una o due ore. Tuttavia il tempo non ha volto a favore del match e il vento, già a 21 nodi, stava salendo ancora.
La regata è stata posticipata a domani.
Fonte: Farevela.net
 
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Volvo Ocean Race: anche il dragone in salvo a Qingdao

Qingdao, Cina, 31 gennaio (ore 18)- Ian Walker è riuscito a portare il suo Green Dragon in salvo a Qingdao, concludendo quindi la quarta tappa della Volvo Ocean Race al quarto posto, cosa che con i 5 punti conquistati lo porta al quarto posto nella overall a 27.5 punti.  Ricordiamo che GD aveva rotto lo strallo prima delle dure burrasche nel Mar Cinese Meridionale e ha poi proseguito con estrema cautela riuscendo comunque a concludere la regata.

Dopo 13 giorni di mare, GD ha concluso alle 12:42 UTC di oggi, accolto trionfalmente nel porto olimpico, visto che Green Dragon è un tem di radici cinesi e irlandesi. Ad accoglierlo oltre 500 suonatori cinesi di tamburo.



L'accoglienza a Green Dragon a Qingdao. Foto VOR

Nel frattempo Ericsson 3, ancora a Taiwan, sta lottando contro il tempo per effettuare le riparazioni necessarie e riprendere il mare per concludere la tappa a Qingdao in modalità regata. Il tutto in tempo per prendere il via nella Qingdao-Rio de Janeiro.
Fonte: Farevela.net
 

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